Giovedì 11 novembre 2010 presso la Sala Consiliare
del Comune di Valenzano si svolgerà l’incontro con il prof. Emilio
Gentile, autore del libro “né stato né nazione – Italiani senza
meta” per i tipi degli Editori Laterza. Interverranno il sindaco di
Valenzano, Luigi Lampignano, la responsabile del Presidio del Libro Cartesio, prof.ssa
Rosella Santoro, ed il Dirigente Scolastico del Liceo Cartesio di Triggiano,
prof. Tommaso Montefusco. Condurranno l’incontro gli alunni del Liceo,
che hanno letto ed approfondito il testo, nell’ambito delle attività di Educazione
alla Cittadinanza.
Riportiamo
una scheda sintetica di lettura del testo tratta da: http://librisulibri.it/2010/06/21/ne-stato-ne-nazione-di-emilio-gentile/
“ Butto lì – anzi
qui- una proposta saggistica,un’analisi del
Belpaese dal punto di vista storico. Dal 17 giugno è in libreria Nè
Stato nè Nazione, italiani senza meta di Emilio
Gentile, edito da Laterza.
Docente di storia
contemporanea all’università La Sapienza di Roma,Emilio Gentile è uno storico di fama
internazionale. A lui
si deve la “ricomposizione” della storiografia sul fascismo in
termini di regime totalitario che ha ribaltato le interpretazioni precedenti.
Nel
libro, Gentile traccia un breve percorso dalla nascita allo sviluppo
degli stati nazionali e
spiega perchè l’Italia, a suo avviso, è una non-nazione o, se
vogliamo, una non-Italia. Un paese che manca di coesione e di unità nonostante l’80%
dei suoi abitanti nell unità ci creda ancora fortemente.
La
responsabilità dello smarrimento della retta “meta”, è , a detta del Gentile, tutta
autoctona. Una volta fatta l’Italia, sostiene il professore, bisognava
che gli italiani si liberassero dei vecchi e consunti schemi mentali per
abbracciarne di nuovi, più civili e magari più dignitosi. E invece non
l’hanno fatto.
Così
oggi, mentre gli altri stati europei hanno trovato una loro precisa identità
nazionale l’Italia
s’e’ persa e non è Nè
Stato nè Nazione. Riuscirà la nostra penisola a
trovare ciò che ha smarrito?
Per la
risposta dovremmo arrivare alle ultime pagine del libro dove Emilio Gentile immagina la
celebrazione del 150esimo anniversario dell’unità che si svolgerà nel
2011. Dopo il passato, un salto nel futuro. Non proprio rosa pare ma, se non altro, aperto”
|