Il passaggio dal sistema operativo di Microsoft a quello di Linux, il noto sistema operativo open source, è stato reso noto ieri dopo la riunione tra i questori della Camera e i responsabili tecnologie di ogni gruppo policico. Linux, inventato nel 1991 dallo studente finlandese Linus Torvalds, sarà installato inizialmente sui computer dell'intera amministrazione e poi nelle segreterie e sui pc dei deputati che ne faranno richiesta, con un consistente risparmio per le casse dello Stato.
"Si tratta - ha precisato Pietro Folena, presidente della commissione Cultura in sede di bilancio della Camera - di una decisione straodinaria e rilevantissima. L'istituzione centrale del paese, il parlamento, decide non solo di risparmiare, ma soprattutto decide di rendersi indipendente sul piano tecnologico, adottando un sistema open source e quindi liberandosi dai vincoli del software proprietario. In tal modo si va incontro alle esigenze di trasparenza e di sicurezza che sono doverose per una istituzione pubblica. L'esempio della Camera costituisce un importante precedente per tutte le amministrazioni pubbliche, alcune delle quali sono già passate a Linux determinando enormi risparmi".
Ma la rivoluzione tecnologica di Montecitorio non si esaurisce qui. Nella stessa riunione i questori hanno dato il via libera anche al collegamento wi-fi, senza fili, a internet da alcune zone, le più frequentate anche se lontane dagli uffici, di Montecitorio. Da ieri alle 13 e 30 è possibile navigare con un Pc - ma anche con un palmare o un telefonino - dal Transatlantico, dalla buvette, dall'emeroteca, dal giardino d'onore e dai salottini laterali al cortile. "
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