NATALE 2010
Una lettera del passato per ogni genitore di oggi per la speranza di domani
di Rocco Peconio
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A tutti voi…
Siamo giunti alla fine di un anno. Anche questa volta ballando e cantando. In fondo siamo qui per questo. Alcuni di noi sono nati per la danza, altri per cantare, altri ancora per suonare le musiche più belle, è il destino che ci accompagna nel nostro itinerario chiamato vita. Altri ancora, invece, sono nati per lavori più oscuri, silenziosi, faticosi e non retribuiti da facili guadagni. Addormentarsi la sera con il dubbio di non aver dato il massimo nell’adempimento del proprio compito. Ecco che sale la tristezza, la malinconia, la voglia di non credere e di abbandonarsi alla casualità degli eventi. Quando penso agli occhi lucidi per la rabbia, ecco che mi viene in mente il viso di un papà o di una mamma, o nonno e nonna ancora, impotenti dinanzi a uno spartito “eccezionale” scritto dalla natura, a una creatura che rappresenta una partitura troppo complessa per poterla eseguire. Eppure siamo qui, a invogliare i nostri figli a mimare, sussurrare, o a gridare quella musica che è in loro, a mostrarci la loro voglia di dirci “Ecco!! Noi ci siamo!” come un’orchestra celeste che con voce accattivante ci invita a non mollare, a battere le mani anche se, davanti al microfono o chini sui tamburi, gli orchestrali tornano sui loro passi ancor prima di provarci, piangendo. Questi sono i figli che fanno, di ognuno di voi, un essere speciale, gli unici pronti a sostenerli nelle sconfitte e nella gioia di ogni giorno. Questi sono i figli che vi fanno sudare, penare, arrabbiare nell’oscuro lavoro di genitori, e che vi mandano a letto stremati e senza più forze. Ma, come ogni mattina, loro sanno che riprenderanno il volo nel loro difficile viaggio mettendoci il proprio corpo: a Voi il compito di fornire, come sempre, le ali!. Con infinita amicizia e cordialità
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08/12/2010 |
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