Le Tradizioni

La devozione alla Vergine Maria ben giustamente supera tutte le altre,
perché in tutte le generazioni Maria Santissima è invocata ed acclamata
come “Benedetta tra le donne”. La saggezza popolare ha visto in Maria
la via più diretta e certa per giungere a suo Figlio e nostro Salvatore Gesù Cristo.

La nostra Festa Patronale è la grande occasione per manifestare, tutti insieme,
a Maria Santissima della Croce gioia e speranza e per rinnovare i nostri sentimenti
di affidamento a Lei, che da quel memorabile 8 Settembre 1732 è stata proclamata
l'Unica Patrona della Città di Triggiano
dalle autorità religiose e civili, che, anche con atto notarile,
prescrivevano la modalità del rito di Venerazione da vivere ogni anno.

La Storia

L’Effige miracolosa di Maria SS. della Croce, affresco che rimonta al 1500 risultante a una scheda di D. Flaminio Giannelli, era messa in una nicchia, sul quadrivio, fuori dall’abitato.
Per le continue grazie e miracoli elargiti ai suoi devoti, fu la nicchia, nel 1608, ingrandita nell’attuale chiesa.
Due strepitosi miracoli furono operati dalla Vergine durante la costruzione della Chiesa e nella sua traslazione, avvenuta l’8 Maggio 1608.

Il giorno 8 Settembre del 1732 – la SS. Vergine della Croce , sempre prodiga per grazie e miracoli a pro degli abitanti triggianesi e devoti forestieri, fu dall’Autorità Civile ed Ecclesiastica dell’epoca, alla presenza del popolo triggianese e molti forestieri, per atto pubblico del Notaio D. Romualdo Angelilli, proclamata Protettrice, Patrona e Avvocata della terra di Triggiano.

Il Sindaco dopo lettura dell’istrumento, consegnò le Chiavi delle due porte del paese alla Ss. Vergine e, per la prima volta, l’immagine di Maria Santissima della Croce fu portata in processione per tutte le strade del Paese.


Miracoli operati dalla Vergine SS. della Croce

Miracolo sui Francesi

Sul finire del XVIII secolo, con esattezza nel 1799, l'intero territorio della provincia di Bari era minacciato dalla invasione dell'esercito francese.
Il 4 Aprile di quello stesso anno, una colonna di francesi comandati dal generale Broussier, fiancheggiata dai baresi, modugnesi, palesi e castellanesi, per rivendicare le offese subite dai sanfedisti, marciò su Triggiano. Sparsasi la notizia in paese, i concittadini, si nascosero con i loro beni più preziosi chi nelle campagne e chi nei sotterranei!
I francesi però, non ebbero il tempo di oltrepassare i confini del paese, perchè la Vergine intervenne miracolosamente a difesa dei suoi protetti e li arrestò al bivio di Mungivacca.
La cavalleria era pronta a mettere a sacco e fuoco il paese, ma fu costretta a prostarsi dinanzi alla visione di una donna, improvvisamente comparsa in cielo. Nonostante i cavalieri spronassero i cavalli, essi rimanevano immobili e il Generale comprese, che ciò che stava avvenendo in quel momento, era un fatto soprannaturale. Ordinò immediatamente alle truppe di cambiare rotta e marciare verso Carbonara. Qui i francesi devastarono città e campagne e si macchiarono di feroci atrocità.

Miracolo dell'Inferno

La storia ha per protagonista un uomo, gravemente infermo e dunque costretto a letto da moltissimo tempo. Costui, circondato dall'affetto e dalla attenzione dei familiari, veniva assistito abitualmente da un buono e zelante sacerdote. Questi fiducioso nella protezione della Vergine, volle accompagnare le sue prehiere con un gesto di profonda devozione. Durante una delle sue consuete visite , portò con sé un'ampollina di acqua attinta dall'altare della Vergine.
Ebbe appena sfiorato le labbra del moribondo con l'ampollina, che immediatament egli si rianimò.
Commosso il sacerdote gridò al miracolo e il fatto si diffuse rapidamente tra la gente del paese.
L'evento prodogioso fu confermato da due medici, dalla commovente narrazione del moribondo e da quanti altri avevano conosciuto le sue sofferenze. La mattina seguente, il miracolato si levò dal letto e, a piedi scalzi, si recò con la famiglia presso il Santuario della Madonna per ringraziarla e offrire dni preziosi.

Indirizzo

Comitato Festa Patronale
Via Carroccio 66
Triggiano (Bari)