Siamo lieti di invitarLa a partecipare al Convengno “Rame libero nel siero. Fattore di rischio per la Malattia di Alzheimer?” che si terrà venerdì 21 Giugno 2013 alle ore 15:00 presso l’Aula Eugenio Ferrari della Clinica Neurologica del Policlinico di Bari.
La Canox4drug è nuova società di ricerca nel campo biomedico nata nel luglio 2012 che, avvalendosi di una rete di validi ricercatori, mira ad arricchire sulla base di nuove evidenze scientifiche, il concetto ad oggi associato alla malattia di Alzheimer in termini di cause e di potenziali terapie.
La ricerca parte dall'ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma ed ha il suo cuore pulsante nell' AFaR (Associazione Fatebenefratelli della Ricerca) che da circa 20 anni svolge ricerca sul tema e si avvale di una struttura articolata su di una rete che include l’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia (unico Istituto di Ricerca riconosciuto per L ’Alzheimer dal Ministero della Salute), di numerose Unità Valutativa Alzheimer (UVA) tra le più moderne sul territorio di Roma (Isola Tiberina guidata dal Dr. Emanuele Cassetta, Policlinico A. Gemelli, Università Campus Bio-Medico), un avanzato laboratorio di ricerca biomolecolare coordinato dalla Dr.ssa Rosanna Squitti ed una unità di statistica medica ed information technology ( SeSMIT ) guidata dal Dr. Patrizio Pasqualetti.
Il gruppo di ricerca è coordinato sin dall’inizio della sua attività dal Prof. Paolo Maria Rossini (Direttore Scientifico dell’AFaR e Direttore dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica di Roma) ed ha come mission quella di approfondire le conoscenze sulle malattia di Alzheimer per migliorare la qualità di vita del paziente.
Dopo molti anni, molte pubblicazioni sulle migliori riviste scientifiche internazionali e numerosi progetti di ricerca finanziati da Committenti nazionali ed europei, volti ad investigare i diversi processi metabolici che vengono alterati dalla malattia di Alzheimer, la ricerca AFaR ha individuato un disturbo nel metabolismo del rame che ha forti correlati con lo sviluppo del disturbo cognitivo e con il quadro clinico del paziente. Tuttavia, i metodi identificati erano esclusivamente utilizzabili a fini di ricerca, ma non impiegabili nella pratica clinica.
Oggi, grazie agli studi dell’AFaR e del Prof. Nicola Colabufo di BIOFORDRUG srl spin-off dell’Università di Bari è finalmente possibile determinare in modo quan titativo e affidabile la quantità di rame libero in circolo.
Questo al fine di conoscere e monitorare nel tempo i livelli di un fattore di rischio che sembra svolgere un ruolo assai significativo nella genesi della Demenza di Alzheimer.
Cordiali Saluti Il Presidente
Gaetano Canosino
Rame libero nel siero. Fattore di rischio per la Malattia di Alzheimer?
PROGRAMMA:
Ore 15:00 Indirizzo di benvenuto. Introduzione al tema. Direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche dell’Universit à di Bari - Prof. Paolo Livrea
Ore 15:30 Rame non-ceruloplasminico come fattore di rischio per la Malattia di Alzheimer Responsabile Laboratorio AFaR –Fatebenefratelli, Isola Tiberina, Roma – Dr Rosanna Squitti
Ore 16:00 Traccianti fluorescenti e dispositivi nanotecnologici per il dosaggio in vitro dello ione rameico Biofordrug srl Universit à degli Studi di Bari – Prof Nicola Antonio Colabufo
Ore 16:30 Riflessioni Conclusive Direttore dell’Istituto di Neurologia – Università Cattolica Del Sacro Cuore Policlinico Agostino Gemelli – Prof. Paolo Maria Rossini |