Carissimi cittadine e cittadini di Triggiano, carissimi credenti in Cristo, è con dovere paterno e fraterno che sentiamo il bisogno di parlarvi su un argomento così delicato. Al fine di evitare qualsiasi fraintendimento siamo qui intanto a dirvi che nessuno di noi può e deve, in quanto consacrati, fare militanza politica attiva, né tanto meno prestare il proprio pulpito a fare campagne elettorali o sponsorizzare una qualsiasi voglia candidatura politica.Se qualche intervento di alcuni di noi è stato così interpretato, con queste parole vogliamo fugare ogni dubbio a tal proposito.
Tuttavia ci sentiamo chiamati oggi più che mai, in questo preciso momento storico, a promuovere l’impegno politico dei laici cattolici, a promuoverlo, a benedirlo e a incentivarlo, come ci indica il nostro amato Arcivescovo, mons. Francesco Cacucci. E’ tempo di uscire dalle sacrestie, di saper annunciare il vangelo della giustizia, della solidarietà, della pace (oggi più che mai mistificata e svenduta sulle bancarelle del tornaconto personale).
Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti. Quel che addolora è la rassegnazione generale. La mancata indignazione della gente comune. Un sintomo da non trascurare. Vuol dire che il male non riguarda solo il ceto politico. Ha tracimato, colpendo l’intera società. Guai ad essere come Ponzio Pilato, saremmo degli ignavi, categoria di peccatori che Dante incontra nell’Antinferno, manco all’Inferno.
Questi dannati sono coloro che durante la loro vita non agirono mai né nel bene né nel male, senza mai osare o avere una idea propria, limitandosi ad adeguarsi sempre. Sono costretti a girare nudi per l'eternità attorno a una insegna, punti da vespe e mosconi. Sono, per il Poeta, dei morti viventi sepolti vivi, col corpo straziato dai vermi. Per troppo tempo Dante Alighieri si è rivoltato nella sua tomba. E’ tempo di farlo riposare in pace. Vorremmo suffragare ulteriormente questi nostri pensieri con alcune voci autorevoli.
Gaudium et Spes, Concilio Vaticano II:
“La comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia. E’ dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo.
Per instaurare una vita politica veramente umana non c'è niente di meglio che coltivare il senso interiore della giustizia, dell'amore e del servizio al bene comune e rafforzare le convinzioni fondamentali sulla vera natura della comunità politica e sul fine, sul buon esercizio e sui limiti di competenza dell'autorità pubblica”
Papa Benedetto XVI
XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, anno 2010
«C’è bisogno di politici autenticamente cristiani». Nell’elencare le qualità dei politici cristiani, Benedetto XVI ha detto: «i cristiani non cercano l’egemonia politica o culturale», vivono la politica come «un ambito molto importante dell’esercizio della carità», ma soprattutto sono «testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica». «Si tratta – ha osservato il Papa – di una sfida esigente. I tempi che stiamo vivendo ci pongono davanti a grandi e complessi problemi». In una parola: «È necessaria – conclude Benedetto XVI - una vera “rivoluzione dell’amore”, un impegno “fondato non su ideologie o interessi di parte, ma sulla scelta di servire l’uomo e il bene comune, alla luce del Vangelo».
E allora, se impegnarsi attivamente significa: “provare a lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato” (Baden Powell, fondatore dello scoutismo), se ci sono degli uomini e donne di buona volontà che si lasciano ispirare da profondi ideali umani e cristiani, che hanno voglia di essere autonomi da qualsiasi schieramento politico, che con entusiasmo e coraggio vogliono remare in questo mare tempestoso della politica, che mettono al centro le idee prima ancora che le proprie persone, come possiamo non benedirli spiritualmente?
Triggiano, 22 Marzo 2011 Dio benedica l’opera delle vostre mani,
i vostri parroci: don Antonio, don Mimmo, padre Giuseppe e don Salvatore |