1900 L'ingresso del calcolatore nel mondo del lavoro può essere fatto risalire all'inizio del 1900. Nel 1917 viene fondata la IBM (International Business Machine Corporation), destinata ad essere, talvolta attraversando pesanti vicissitudini, la più importante industria di computer del mondo sino ai nostri giorni. La tecnologia delle macchine di calcolo prodotte all'inizio del secolo era la tecnologia meccanografica. Esistevano infatti all'interno delle grosse organizzazioni i centri meccanografici che erano in realtà attrezzati con una varietà di macchine diverse, fra le quali: la perforatrice per tradurre documenti in schede perforate mediante un apposito codice chiamato codice di Hollerith, dal nome del ricercatore che inventò tale sistema di codifica verso la fine dell'800;
# la verificatrice che controllava la qualità del lavoro fatto dalla perforatrice; # la selezionatrice per ordinare le schede, per esempio in ordine alfabetico o numerico; # la calcolatrice per eseguire calcoli numeri sui dati letti dalla schede perforate e per perforare i risultati su altre schede; # la tabulatrice per stampare i risultati in chiaro. Con queste macchine si eseguivano calcoli ad una discreta velocità per quei tempi, dell'ordine di 60 operazioni al minuto. La loro gestione era tuttavia complessa, come si può intuire dalla precedente descrizione. Inoltre si trattava di macchine idonee all'esecuzione di operazioni su serie di dati, qualcosa di ancora molto lontano dalle funzionalità che oggi siamo abituati a trovare nei computer moderni. Questa tecnologia ha subìto una evoluzione relativamente lenta (almeno rispetto a quella a cui siamo abituati oggi) sino ad arrivare, verso il 1940, a delle macchine di tipo elettromeccanico in grado di riunire le funzionalità dei diversi componenti meccanografici. In queste macchine ricompare in modo elementare il concetto di programma come serie di istruzioni preordinate da eseguire in successione. Le istruzioni venivano somministrate sotto forma di codici perforati su di una banda di carta, in modo analogo a quello prefigurato per la macchina di Babbage. Si parla in tal caso di calcolatrici elettromeccaniche a "programma esterno". |