Le Chiese : Tutte le Parrocchie
da DIRETTORE CARITAS DIOCESANA:
DOMENICA 10 GIUGNO, GIORNATA DI RACCOLTA FONDI CARITAS PRO TERREMOTO IN EMILIA

di Don Antonio Ruccia
CONTO CORRENTE POSTALE N° 11938701 intestato a CARITAS DIOCESANA BARI-BITONTO con la causale TERREMOTO EMILIA

TERREMOTO NORD ITALIA 2012
L’intervento di Caritas Italiana

Dati generali

Alle 4.04 del 20 maggio scorso un evento sismico di magnitudo 5.9 ha colpito alcune provincie emiliane, lombarde e venete con epicentro a San Felice sul Panaro; a distanza di 9 giorni, il 29 maggio alle 9 si è verificato un nuovo evento sismico nella provincia di Modena di magnitudo 5.8 con epicentro tra i comuni di Medolla, Mirandola e Cavezzo. La terra continua quotidianamente a tremare con scosse di varia entità.

Al 2 giugno 2012, si segnalano:

- 23 vittime (tra queste, un sacerdote della Diocesi di Carpi);

- circa 16 mila le persone complessivamente accolte nei 37 campi di accoglienza, presso altre strutture coperte (scuole, palestre, vagoni letto…) o negli alberghi;

- 52 i comuni maggiormente colpiti (dati Dipartimento Protezione Civile al 2 giugno) in 7 diocesi:

Emilia Romagna: Bologna (comuni di Cento, Crevalcore, Gallìera, Mirabello, Pieve di Cento, Poggio Renatico, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale, Sant'Agostino), Carpi (comuni di Carpi, Concordia sulla Secchia, Mirandola, Novi di Modena, Rolo, San Possidonio, Soliera), Ferrara-Comacchio (comuni di Bondeno, Ferrara, Poggio Renatico,Vigarano Mainarda), Modena-Nonantola (comuni di Bomporto, Camposanto, Cavezzo, Finale Emilia, Medolla, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Prospero), Reggio Emilia-Guastalla (comuni di Campagnola Emilia, Correggio, Fabbrico, Novellara, Reggiolo, Rio Saliceto)

Lombardia: Mantova (comuni di Felonica, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Pegognaga, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Villa Poma)

Triveneto: Adria-Rovigo (comuni di Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Occhiobello, Stienta)

- numerose case distrutte, ingenti danni alle chiese (nella sola Diocesi di Carpi, sono 39 su 43 le chiese crollate o inagibili), al patrimonio artistico ed al sistema produttivo del territorio.

Agli sfollati accolti nei campi di accoglienza, vanno aggiunti i molti (attualmente, si stimano oltre centomila persone) che, per paura o per non allontanarsi troppo dalle proprie case danneggiate, hanno trovato sistemazioni autonome dormendo in auto, camper e roulotte, allestendo microinsediamenti spontanei di tende (anche presso parrocchie), raggiungendo parenti o conoscenti in località lontane dalle zone terremotate. Le parrocchie sono attualmente un riferimento per queste particolari situazioni.

L’attività di Caritas Italiana e delle Caritas diocesane

Immediata è stata l’attivazione della rete Caritas, con in prima fila le Caritas diocesane colpite con il sostegno del delegato regionale delle Caritas dell’Emilia Romagna e la pronta mobilitazione di quelle delle altre regioni colpite (Lombardia e Triveneto). Il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, presente in loco fin dal primo giorno, è tornato più volte per manifestare la vicinanza e la solidarietà della Chiesa italiana che operativamente sta «puntando soprattutto a mantenere unite e coese le comunità, per attivare poi delle azioni di prossimità sul territorio», riconoscendo e rafforzando il protagonismo delle Chiese particolari colpite. Anche il Presidente, S.E. Mons. Giuseppe Merisi, si è recato nelle zone del terremoto come ulteriore segno di concreta vicinanza.

Caritas Italiana ha messo a disposizione centomila euro per i primi interventi e rafforzato la sua presenza in loco per affiancare e collaborare con la delegazione regionale Caritas dell’Emilia Romagna nel coordinamento dell’emergenza. È stato allestito un Centro di coordinamento per organizzare risposte mirate ai bisogni degli sfollati.

I Vescovi italiani hanno partecipato prontamente alle sofferenze della popolazione mettendo a disposizione tre milioni di euro proveniente dai fondi dell'otto per mille ed indicendo una Colletta nazionale che si terrà in tutte le chiese domenica 10 giugno, solennità del Corpus Domini. Per l’occasione è disponibile sul sito di Caritas Italiana un poster di sensibilizzazione.

Le azioni poste in atto e programmate:

A) PRIMO PERIODO (dall’accadimento a tutta la fase di emergenza)

1. Attivazione del CORDINAMENTO CARITAS

  • Caritas Italiana
  • Delegato regionale Caritas Emilia-Romagna
  • Caritas diocesane coinvolte (Reggio Emilia-Guastalla, Modena-Nonantola, Carpi, Bologna, Ferrara-Comacchio, Mantova, Adria-Rovigo)

Prime azioni programmate:

  • coordinamento di tutti i primi interventi;
  • monitoraggio della situazione e dei bisogni delle parrocchie coinvolte (vittime, sfollati, danni alle strutture pastorali, risorse presenti...);
  • sostenere e rafforzare il lavoro dei parroci coinvolti;
  • sostegno alle operatività della Chiesa locale tramite le Caritas diocesane (Caritas parrocchiali, centri di ascolto...);
  • informazione e comunicazione;
  • rapporti con le Istituzioni (Protezione civile, Regioni, Comuni…)

2. Primo aiuto nei Centri di accoglienza (tendopoli, scuole, palestre...) con l’attivazione di:

  • azioni di incontro, relazione e ascolto;
  • azioni di intervento variegato in risposta ai bisogni primari (generi alimentari, vestiario, letti, coperte, igienico-sanitari, …);
  • azioni di cura, presa in carico di anziani, ammalati, disabili e minori

3. Accompagnamento della popolazione

  • presenza di volontari con spirito di gratuità, comunione e condivisione;
  • animazione della popolazione (minori, anziani, ammalati, disabili…);
  • aiuto nel disbrigo delle pratiche amministrative;
  • verifica della localizzazione e dei bisogni di eventuali sfollati in altri comuni per cercare di mantenere unite le comunità parrocchiali;
  • sostegno nella cura pastorale delle persone coinvolte, aiutando a vivere la Parola di Dio in un tempo particolare come quello dell’emergenza

4. Pianificazione degli interventi e delle risposte

  • sviluppo della cultura della cittadinanza, per rendere le persone coinvolte dal sisma protagoniste del loro futuro;
  • avvio di una attenta lettura e monitoraggio delle realtà territoriali per individuare e poi realizzare tutte le progettualità che caratterizzeranno le azioni future, dando priorità alle persone rispetto alle opere.

B) SECONDO PERIODO (dall’emergenza alla ricostruzione)

Attualmente la situazione non consente di definire con esattezza quali potranno essere le linee di sviluppo dell’intervento della Chiesa Italiana attraverso il coordinamento Caritas. Comunque, in base alle esperienze maturate in seguito ad eventi analoghi coordinati negli anni passati, alla luce del metodo “ascoltare, osservare, discernere” ed in stretto accordo con le Chiesa locali coinvolte, si possono ipotizzare alcune linee di sviluppo progettuale:

1. Realizzazione di strutture comunitarie

Le comunità ferite negli affetti e nelle strutture essenziali di vita hanno bisogno di ripartire da un luogo di aggregazione che aiuti a rafforzare il senso di appartenenza. Per questo Caritas Italiana favorirà la realizzazione, secondo i bisogni rilevati ed in relazione alle risorse disponibili, di Centri di comunità (strutture polifunzionali per attività liturgiche, sociali e ricreative)

2. Implementazione di progetti di promozione sociale ed economica

L’incontro con le comunità, la crescita di relazioni nei mesi e negli anni successivi all’evento, la necessaria ripresa economica e sociale, in questi anni hanno aiutato le Caritas ad entrare nella quotidianità della gente per affrontare insieme i problemi del lavoro, della disoccupazione giovanile, di servizi alla persona adeguati, costruendo una “linea di progettazione sociale” che da una parte diventa un “segno di speranza” e dall’altra realizza la condivisione di una risorsa sul territorio. Si promuoveranno quindi progetti a forte valenza comunitaria, inseriti nella logica di uno sviluppo sostenibile, capaci di coniugare efficienza e solidarietà.

3. Promozione di strumenti economici

Il terremoto ha colpito duramente il sistema economico e produttivo del territorio; si cercheranno di predisporre strumenti economici adeguati per il sostegno alle piccole imprese, soprattutto quelle a carattere familiare (microcredito, realizzazione/ripristino di piccoli laboratori artigianali, sostegno alle attività produttive agricole…).

4. Previsione e prevenzione

La particolare funzione pedagogica della Caritas la spinge a svolgere, anche in questo campo, nei riguardi della comunità cristiana, un’azione di sensibilizzazione. In questa ottica ha sì rilievo l’azione di efficace e rapido intervento, ma soprattutto l’azione educativa alla previsione e alla prevenzione, all’autoprotezione e all’aiuto vicendevole.

CARITAS DIOCESANA DI BARI-BITONTO

Via dei Gesuiti, 20 – 70122 Bari

Tel e fax 0805237311 – 3394909894

e-mail: anruccia@virgilio.it

www.caritasbaribitonto.it

Mentre attendiamo notizie per come organizzarci, oltre la raccolta di DOMENICA PROSSIMA 10 GIUGNO, credo che sia necessario procedere con cautela per ogni iniziativa nella certezza di poter realizzare subito qualcosa.

Vi ricordo che la somma raccolta dovrà essere versata sul

CONTO CORRENTE POSTALE N° 11938701

intestato a CARITAS DIOCESANA BARI-BITONTO

con la causale TERREMOTO EMILIA

DIRETTORE CARITAS DIOCESANA

Don Antonio Ruccia

Ulteriori informazioni possono essere richieste alla Caritas Diocesana

ai numeri 0805237311 – 3394909894

07/06/2012

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