Biennale Dicillo : VIII Edizione Biennale Dicillo
da Corriere del Mezzogiorno:
L’ottava edizione della Biennale «Rocco Dicillo»
Arte e memoria Triggiano ricorda la figura dell’agente pugliese che perse la vita nella strage di Capaci
di Alessandra Montemurro

Un ritratto di Rocco Dicillo (Triggiano, 1962-Capaci, 1992)
Domani saranno 20 anni dalla strage di Capaci, uno degli episodi di violenza tra i più cruenti della storia italiana. Ma la memoria vince sulla paura e serve a migliorare il futuro. Insieme alle manifestazioni nazionali, la Biennale intitolata a Rocco Dicillo, nata con lo scopo di ricordare l’impegno nella lotta contro la mafia dell’agente della scorta del giudice Falcone, si rivolge ai giovani pugliesi e non con l’VIII edizione dell’esposizione d’arte contemporanea.

Ad organizzarla l’associazione Metropolis insieme al comune di Triggiano, dove l’agente era nato. Un modo per esaltare il rispetto dell’altro e la partecipazione alla vita sociale e politica del Paese attraverso l’arte: fotografie, video e installazioni le forme in concorso. Cinquanta gli artisti emergenti e gli studenti delle accademie che hanno inviato i propri lavori.

Quattordici le opere selezionate, tra cui quelle di un iraniano, un greco e un americano, oltre agli artisti italiani. Bari e Milano le province maggiormente coinvolte. Tre i premi da assegnare il 25 maggio durante l’inaugurazione della mostra (aperta fino al 3 giugno) con le opere degli artisti ospiti Francesco Arena, Bianco Valente e Donatella Spaziani. Artisti che attraverso il loro lavoro cercano di coinvolgere il cittadino nella riflessione sulla storia e sulla memoria.

A sostenere il rifiuto dell’illegalità e della violenza ci sarà anche la presentazione in anteprima del libro La vuoi vedere l’alba? A cura degli studenti di terza media della scuola «Renato Villoresi» di Roma.

Una biografia della vita di Rocco realizzata attraverso le testimonianze di amici e parenti del giovane morto insieme ai colleghi della scorta di Falcone: Vito Schifani e Antonio Montinaro. «La vita di Dicillo – dice Enzo Elia, assessore alla Cultura di Triggiano – rafforza la necessità di non dimenticare e di fare dei giovani dei cittadini attivi che conoscono la storia, perché una società fondata sulla conoscenza è una società libera, mentre dove c’è ignoranza là ci sono dittature».

Una riflessione su «La legalità come fondamento del vivere civile » sarà condotta del giudice del lavoro Angela Arbore (24 maggio ore 19, scuola De Amicis). Il 25, inoltre, ci sarà anche la proiezione di un documentario che partendo dalle immagini della strage di Capaci e passando per le opere delle passate edizioni della Biennale spinge ad una maggiore partecipazione sociale e alla cittadinanza attiva.
24/05/2012

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