TMLand : Accadde a Triggiano
da La Stampa:
Uccide a colpi di scure la moglie e 3 figli: "Mi tradiva e non volevo lusciar soli i bimbi"
La strage in *un grosso borgo agricolo nei pressi di Bari - L'omicida ha 33 anni - Ha tentato di togliersi la vita con un coltello da cucina, ma ha cambiato idea e si è consegnato ai carabinieri - Ha agito di notte, mentre la famigliola dormiva - Tra i coniugi non vi erano mai stati litigi e la donna si era sempre mostrata fedele - Probabilmente è stato colto da pazzia improvvisa - Un quarto figlio è in collegio per motivi di studio
di Aurelio Calitri

Raffaele Di Gregorio, l'autore della strage, fotografato con la moglie ed i tre figli da lui uccisi. A destra, accanto alla donna, una nipote del Di Gregorio (Tcicfoto Ansa)
Articolo segnalato da un nostro iscritto: Alessandro Chiriaco


Bari, 23 maggio 1970.

Un contadino di 33 anni, Raffaele Di Gregorio, ha ucciso nella notte a colpi di scure la moglie, Maria Morisco di 36 anni, e tre figli: Cosima, di 8 anni: Michele di 6; e Lucia di 4. Un quarto figlio dei Di Gregorio, Lorenzo di 11 anni, si trova in un collegio per motivi di studio. E' scampato alla strage Per un caso, infatti sarebbe dovuto tornare in famiglia tra pochi giorni. L'omicida, compiuto il delitto, ha tentato di togliersi la vita con una coltellata al basso ventre, ma non ha avuto il coraggio di colpirsi a fondo ed allora si è consegnato ai carabinieri dopo aver vagato per le strade del paese, Triggiano, un grosso borgo agricolo a circa 15 chilometri da Bari. Raffaele Di Gregorio avrebbe commesso la strage perché sospettava che la moglie lo tradisse. « Non ho voluto, però, che i miei bambini rimanessero senza madre, allora ucciso anche loro », ha detto quando è stato interrogato.

Secondo i vicini, tra i coniugi non esistevano dissapori: nessuno li aveva mai sentiti litigare. E' probabile che in realtà il contadino sia stato vittima di una pazzia improvvisa. Confermerebbero questa tesi le parole chc ha pronunciato all'appuntato dei carabinieri Giuseppe Ciccone, al quale si è costituito mentre passeggiava come inebetito per strada. « Ehi, — ha detto il Di Gregorio — ho fatto la frittata».

Il carabiniere non ha compreso; ha però notato che l'uomo era sporco di sangue. « Che cosa ha fatto?». ha allora chiesto. e Ho ucciso la mia famiglia », ha risposto con calma il Di Gregario. E' stato portato allora in caserma, all'ospedale. dove è stato medicato di una ferita superficiale al basso ventre, e poi nelle carceri di Bari. Nell'alloggio dove è avvenuta la strage è stato trovato anche un biglietto, un foglio strappato dal quaderno della piccola Cosima, su cui il Di Gregorio aveva scritto: «Ho ammazzato mia moglie per motivi di gelosia: essa tradiva. Ho ammazzato anche i bambini per non lasciarli soli». Il biglietto era stato lasciato sul tavolo del la cucina sotto la scure con cui è stata compiuta la strage ed il coltello da cucina con cui il contadino aveva tentato il suicidio.

L'alloggio è uno scantinato di un edificio a due piani, in via Dante, alla periferia della cittadina. Vi sono pochi mobili: un tavolino, un armadio, due sedie, un letto matrimoniale, un divano-letto ed una brandina. Su questi ultimi dormivano i bambini. La strage è stata commessa in tempi diversi. Raffaele Di Gregorio si è svegliato nella notte, mentre la sua famiglia dormiva- Ha afferrato la scure ed ha colpito a morte la moglie. Poi si deve essere seduto, forse indeciso se ammazzare anche i figli. Quindi ha raggiunto il divano-letto nella piccola cucina ed ha assassinato Michele, colpendolo ripetutamente alla testa; la stessa sorte è toccata alle altre due bambine, Cosima e Lucia, che riposavano sulla brandina in una specie di sottoscala annesso alla camera da letto.

La più grande delle due figlie, però, si è svegliata all'improvviso; si è accorta di quanto stava accadendo ed ha cominciato a gridare. Il padre allora- le ha messo una calza in bocca, spingendo si no a soffocarla, poi le ha reciso il capo con un solo colpo. Dopo la strage ha preso un coltello da cucina e si è colpito al basso ventre. Ha però cambiato idea, rinunciando al suicidio. E' uscito di casa, si è aggirato per le strade, senza forse rendersi conto di che cosa aveva fatto, sino a quando ha incontrato l'appuntato Ciccone al quale si è costituito.

Secondo gli inquirenti, l'omicida avrebbe agito senza premeditazione. Ora sarà sottoposto a perizia psichiatrica per accertare le sue condizioni mentali. Nessuno dei vicini ha udito grida o pianti; le vittime infatti sono state colpite mentre dormivano La piccola Cosima, che si era svegliata, non ha fatto in tempo a chiedere soccorso: è stata soffocata ed uccisa immediatamente.

Nulla ha fatto presagire la strage. La serata di ieri era trascorsa tranquillamente. I coniugi, dopo aver messo a letto i bambini, avevano assistito agli spettacoli televisivi Insieme con un vicino di casa, Alessandro Tatone. Quest'ultimo ha dichiarato di non aver notato alcun risentimento tra marito e moglie, i cui rapporti erano, a detta di tutti, ottimi. Nel pomeriggio di ieri, poi. i Di Gregorio avevano esaminato la possibilità di comperare alcuni mobili per arredare l'alloggio. Ne avevano parlato con una loro parente. Oggi avrebbero dovuto definire i termini dell'acquisto.

Sembra che nei giorni scorsi, parlando con alcuni amici, il contadino avesse espresso riserve sulla fedeltà della moglie. Non aveva però sospetti precisi e nulla avrebbe permesso di formulare ipotesi a questo riguardo. Per questo gli inquirenti credono che il contadino abbia agito in base ad un impulso improvviso, dopo una serie di ripensamenti e di supposizioni originati dalla sua fantasia.

In paese risiedono quattro fratelli della Morisco. Anna di 31 anni: Giuseppe, di 25; Filippo, di 13: e Nicola, di 11. I parenti dell'omicida risiedono tutti a Cassano Murge, ad eccezione di un fratello, Francesco, di 30 anni, emigrato in Germania per motivi di lavoro. I Di Gregorio si erano sposati dodici anni or sono.
22/05/2012

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