In queste ore è un susseguirsi di discussioni tra i genitori triggianesi dopo che si è sparsa la voce che un'insegnante di sostegno di una scuola elementare di Triggiano ha contratto la Tubercolosi ed è ricoverata nel reparto infettivo dell'Ospedale Fallacara.
L'ansia che velocemente si trasforma in panico, però non ha ragione di esistere. La paura che tale malattia incute è del tutto infondata.
E' sufficiente informarsi per rendersi conto che i nostri bambini non corrono alcun pericolo: infatti la malattia colpisce in particolar modo gli adulti che sono gli unici ad infettare.
Una ottima guida è riportata sul sito pediatric.it di cui riportiamo il testo integrale:
Tubercolosi a scuola. Come comportarsi?
Un caso ti TBC a scuola ed è il caos. Come comportarsi? Cosa fare nei soggetti a contatto? Quali rischi?
Il contatto col germe della tubercolosi non necessariamente determina la malattia tubercolare. Il bambino è poco contagioso, mentre chi infetta è l'adulto o l'adolescente. Un test può essere praticato per chi è stato ad intimo contatto col malato. Se il test è positivo verrà praticata una radiografia e iniziata una terapia farmacologica. A scuola il bambino malato torna appena ha iniziato la terapia e/o sono scomparsi i sintomi clinici della malattia.
Cosa è la TBC. La tubercolosi (TBC) è una malattia infettiva causata da un bacillo denominato Mycobatterium tubercolosis che si trasmette per via respiratoria, attraverso le goccioline respiratorie emesse da un adulto o un adolescente con TBC polmonare primaria in stato cavitario e infettivo.
I bambini, poco contagiosi. Bisogna subito dire che una diagnosi di infezione tubercolare o di malattia tubercolare in un bambino è un evento sentinella che indica la recente diffusione del germe nella comunità frequentata dal piccolo, la famiglia, la scuola o altro, perchè - come abbiamo detto - la fonte di contagio, in genere, non sono i bambini, poco o per niente contagiosi, ma gli adulti e gli adolescenti. I bambini con meno di 12 anni, infatti, con una TBC primaria attiva raramente contagiano perchè le lesioni primarie sono piccole, l'eliminazione dei bacilli è scarsa e la tosse, se presente, è di modesta entità. Questo significa che più che dare la caccia ai contatti col bambino malato (vedi scuola), bisognerà cercare soprattutto i contatti con l'adulto malato.
Cosa fare a scuola. In ogni caso, quello che sarà opportuno fare a scuola è: - ricercare quei bambini e quegli adulti che abbiano avuto contatti stretti col malato; - sottoporre questi ad un "Test alla tubercolina", preferibilmente il "Test alla Mantoux", somministrato per via intradermica sull'avambraccio e poi letto da un medico esperto dopo 48-72 ore; - e, infine, in tutti i contatti cutipositivi eseguire una radiografia del torace e iniziare un trattamento farmacologico.
Screening in tutta la scuola sono scarsamente utili, individuano pochi casi con molti falsi-positivi e nel 10% anche falsi-negativi.
Quando tornare a scuola. I bambini con infezione o malattia tubercolare possono frequentare la scuola o l'asilo se stanno ricevendo la terapia. Possono tornare alle attività regolari una volta che è stata decisa una terapia e questa sia effettivamente eseguita e, nel caso di malattia, siano scomparsi i sintomi clinici (febbre, perdita di peso, tosse, sudorazione notturna, brividi).
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