TMLand : Libri - Antipresentazioni
da Triggiano Democratica:
"LIBERTE’!" di Fulvio Colucci ha aperto le "Antipresentazioni" letterarie col tema dell’immigrazione

di Anna Maria Lagioia
Il prossimo appuntamento della Rassegna letteraria è fissato per il 23 febbraio, con la presentazione del libro “Teatro di liberazione” di Renato Curci.

Si è tenuto giovedì 19 gennaio, nell’atrio di Palazzo Pontrelli, il primo dei cinque appuntamenti della Rassegna letteraria “Antipresentazioni”, organizzata dalle Associazioni “Metropolis” e “Puglialibre”, con il patrocinio del Comune di Triggiano.

La prima opera presentata s’intitola “Liberté!” (Il Grillo Editore), definita dallo stesso autore “un racconto in cammino”, nato alla tendopoli di Manduria nei difficili giorni in cui vi erano ospitati circa tremila immigrati tunisini. Lo scrittore Fulvio Colucci e la fotografa Roberta Trani hanno provato a comprenderne le storie, a fotografarle e a raccontarle nel libro che s’intitola come il grido di disperazione che in quei giorni si levava alla ricerca della libertà.
Fulvio Colucci è giornalista oltre che scrittore. Lavora alla “Gazzetta del Mezzogiorno”, ha vinto il premio “Ilaria Alpi” nel 1995 ed è anche autore, insieme a Giuse Alemanno, di “Invisibili. Vivere e morire all’Ilva di Taranto”, sul difficile tema delle morti bianche e della sicurezza sul lavoro.

“Triggiano Democratica e Futura” lo ha intervistato insieme a Roberta Trani, sua “compagna di avventura” nell’intensa esplorazione di quelle storie nella tendopoli di Manduria:

Chi erano gli eroi a Manduria? Quante donne e bambini c’erano tra gli immigrati? Come hanno affrontato i politici italiani quella situazione? Quanto, in realtà, sono stati sfruttati, da noi italiani, quei soggetti spesso definiti “scomodi ed indesiderati”?

Queste le domande rivolte dal giovane regista barese Alessio Giannone a Fulvio Colucci e Roberta Trani durante la presentazione del libro, in un momento in cui tanto si parla del naufragio di una nave da crociera (alle cui vittime va il nostro pensiero) e tanto poco si è parlato di altre vittime di naufragi, spesso ancor più numerose…

Si cercano gli “eroi” della sciagura della Concordia (se ve ne sono), ma chi erano gli eroi in quel campo di tunisini? In entrambi i casi, tali sono stati definiti coloro che hanno avuto il coraggio di aiutare i loro simili. Ma può definirsi “eroe” chi aiuta un altro uomo? Non dovrebbe far parte dell’istinto di ognuno di noi? E’ giusto, infine, cercare “eroi” in situazioni di emergenza -qualunque essa sia- allorquando la paura, la disperazione, il panico, dovrebbero essere governati da chi, non trovandosi nella stessa condizione, è certamente chiamato ad intervenire in soccorso dei propri simili?...

Quanti minori c’erano nel campo di Manduria? Sicuramente tanti, come si è accertato non per averli censiti, ma per averli “riconosciuti” dalle radiografie dei loro polsi, mentre essi tentavano di confondersi tra i maggiorenni. Molti ragazzini avranno vissuto la difficile esperienza dell’emigrazione e della navigazione verso Paesi “migliori”, ma da chi e come sono stati accolti “a terra”? Quanti di loro, in Italia, per sopravvivere hanno lavorato in nero con una paga da un euro e mezzo l’ora, confusi tra i maggiorenni loro connazionali?...

Quante donne emigranti hanno vissuto, con i loro bambini, la terribile esperienza di un naufragio? Certamente molte di più di quelle che si trovavano sulla Costa Concordia… Di fronte a certe realtà ci si rende conto di quanto siamo uguali e di quanto la vita sia preziosa, sia che venga messa in pericolo su una lussuosa nave, sia che venga messa a rischio su un barcone di emigranti: la disperazione delle persone, in tali frangenti, non può che essere la stessa!

Infine, l’Italia come affronta il problema dell’immigrazione? Cosa fanno le Istituzioni di fronte a tali situazioni di emergenza? Si parla tanto di integrazione degli immigrati -come sano e nobile proposito- ma cosa si fa in concreto per questi soggetti? O meglio, con quali mezzi e modalità è possibile, se non integrarli, quanto meno aiutarli?

Di fronte alle difficoltà della gente non bisogna infatti limitarsi ai buoni propositi, ma ricorrere ad interventi concreti. Paradossalmente, gli avvenimenti di Manduria e dell’Isola del Giglio -nella loro profonda diversità- sono stati accomunati dalla solidarietà dei semplici cittadini che, con la loro generosità, sono riusciti a dare concreto ed immediato sostegno alla gente che ne aveva bisogno, magari operando –in piena emergenza- meglio di quanto abbiano fatto le Autorità a ciò preposte.

Di seguito, le riprese e i dialoghi più salienti della serata del 19 gennaio, che, unitamente a quanto suddetto, vengono lasciati alla riflessione di ogni lettore…

Servizio e riprese di Michele Ronchi e Davide Danza

Video: Libertè. Intervista di Fulvio Colucci e Roberta Trani

Video: Libertè. Antipresentazioni: incontro l'autore Fulvio Colucci

19/01/2012

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