Le Associazioni : Cooperativa Alice

Teatro Forum per l'apertura della Casa Famiglia "Alice in Cammino"
Una testimonianza, un piccolo contributo ad un grande progetto. Una rilettura ad alta voce e la condivisione di una esperienza interessante.
di Ninni Castrovilli

Donatella interpreta la Virulenta .... La Mia famiglia è normale, Io sono normale, Mio marito è normale, i Miei figli sono normali .....
“Da vicino, nessuno è normale”.

E’ la frase che sento rincorrersi incontrollata nel mio cervello, impotente davanti a questa disarmante verità.

Un crescendo di sensazioni che intarsia quei pochi momenti di silenzio, oasi di quiete apparente, frammenti falsamente vuoti, attimi in cui riprendere fiato, contraltare alla frenesia quotidiana.
Aver accolto l’invito a partecipare, con la curiosità che condisce da sempre la mia vita, come portatore di interessi, al laboratorio Teatro Forum “Ho una malattia si chiama fantasia: porta quasi all'eresia è considerata pazzia...”, tecnica del TDO (Teatro dell’Oppresso), attività realizzata in vista dell’apertura della Casa Famiglia “Alice in Cammino”, struttura con Servizio di Formazione all'autonomia per l'inserimento socio lavorativo di disabili e pazienti psichiatrici stabilizzati, ha spostato il mio baricentro, ritenuto, solo dal sottoscritto, ben saldo a terra attraverso valori e parametri che ora assumono caratteristiche e sfumature differenti.

Aver conosciuto o ri-conosciuto persone “nuove” come compagni di questo breve ma intenso viaggio, è stata un’esperienza senza misura, perché anche il quantificare le esperienze, le riduce a sterili valori assoluti, buone solo a classifiche temporali.

Aver osservato, ascoltato, discusso, progettato, modificato, cancellato, accorpato, inscenato frammenti teatrali caratterizzati da dialoghi dalle forti tinte polemiche e volutamente provocatorie – guidati dalla sapiente esperienza di Roberto Mazzini – è stato un momento in cui il ritrovarsi, l’estraniarsi, lasciarsi guidare, l’immedesimarsi nell’altro, nelle problematiche dell’altro, nelle peculiarità dell’altro, nelle potenzialità dell’altro: nell’altro.

Per gli altri, l’altro siamo noi.

Troppo spesso cataloghiamo i rapporti umani in maniera stereotipata, per apatia, per fretta, per eccessiva autostima, utilizzando sequenze comportamentali già predefinite, che seguono codici e rituali, una sorta di maschera sociale che indossiamo per ridurre i tempi di codifica dei rapporti umani.
Perdiamo così inesorabilmente la possibilità di apprezzare l’unicità dell’altro.

Ma l’altro chi è? La Normalità dov’è? Dov’è la differenza ? Qual è il vero disagio, quello palese o quello nascosto? E sul disagio cosa conosco? E cosa posso io fare? Cosa farei al posto di ……

Valori che per me hanno perso le connotazioni e i contorni definiti (stereotipati?), aprendomi non al caos (potrebbe venire naturale pensarlo), ma a una visione differente della potenza e della fragilità dell’essere umano e l’importanza dello scambio reciproco. Riconoscere i problemi, i punti di attrito e quelli di aderenza, limare i primi per uniformarli ai secondi. Coscientizzare le persone, talvolta, inconsapevolmente coinvolti. Ma come?

Provocare la discussione su problematiche sociali, rendere attiva la coscienza attraverso esperimenti teatrali come il TDO e nello specifico utilizzando il metodo del Teatro Forum, destabilizza nella rappresentazione teatrale la funzione ingessata di attore, legato a copioni e battute rigide.
L’attore che si alterna al proponente spettatore, in un interessante scambio di ruoli. Una trama volutamente senza risposte, ma in evoluzione, che pone quesiti, foraggia la discussione per ricercare i punti critici, senza trovare risposte immediate o ergersi a metodo di cura infallibile, ma solleticando l’interesse, soffiando sulla coscienza sopita, sulla apatia, sulla indifferenza, sulla paura della violazione dello spazio personale (famiglia, lavoro …). Sulla sbandierata normalità.

E’ come, per me, cambiare lenti agli occhiali della vita. Guardarla con un animo nuovo.

Ancora un grazie personale allo Staff di “Alice in Cammino”, per la professionalità con cui affronta il tema del disagio psichico del progetto della costituenda Casa Famiglia, e per l’occasione avuta di camminare con le stesse scarpe. E un plauso alla presenza di Enzo Elia e Raffaella Palella, Assessori, attori protagonisti, compagine di una Amministrazione in ascolto sui problemi sociali di Triggiano.
04/10/2011

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