Le Chiese : S. M. Veterana

LO SCANDALO DEL NATALE

di Don Francesco Mancini
Le immagini sdolcinate, la fiera dei regali, le luci, i botti e il tant’ altro che riempie questi giorni non ci aiuta a comprendere “il fatto del Natale”.

Il Natale è prima di tutto uno “scandalo” e una “delusione”. Il popolo di Israele attendeva il Messia, anzi invocava con ansia la sua venuta: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. Come il fuoco incendia le stoppie e fa bollire l’acqua, così il fuoco distrugga i tuoi avversari, perché si conosca il tuo nome tra i tuoi nemici” (Is. 63, 15).

Da questa preghiera, che il profeta Isaia mette sulla bocca del Pio Israelita, possiamo farci un’idea sul Dio che attendevano gli Ebrei e sulla modalità del suo ingresso nella storia. Un Dio che fa sussultare i monti, e che fa tremare i nemici…
….Ma così non è stato... La delusione sta proprio in questa immagine di Dio: il vagito del divino bambino della Notte Santa manda in frantumi l’idea di un Dio dominatore e apocalittico.

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv. 1,1). È questo lo scandalo: il Senso di tutto, la Ragione ordinatrice del creato, il Dio assoluto si fa carne, si fa bambino, si fa uomo, si fa uno di noi e cammina con noi sui sentieri nascosti del quotidiano.

“Quali lodi potremo dunque cantare all’amore di Dio, quali grazie potremo rendere? Ci ha amato tanto che per noi è nato nel tempo, lui per mezzo del quale è stato creato il tempo, nel mondo fu più piccolo d’età di molti suoi servi, lui che è eternamente anteriore al mondo stesso; è diventato uomo, lui che ha fatto l’uomo; è stato formato da una madre che lui ha creato; è stato sorretto da mani che lui ha formato; ha succhiato da un seno che lui ha riempito; il Verbo senza il quale è muta l’umana eloquenza ha vagito nella mangiatoia, come bambino che non sa ancora parlare” ( S. Agostino, discorso 4).

Il cristiano non deve farsi trarre in inganno dalla lettura degli eventi dal punto di vista cronologico, l’evento del Natale va contemplato con il sole del mattino di Pasqua.
È la morte e la risurrezione di Cristo che ci fa leggere a ritroso tutta la storia di Gesù e ci fa dire che quel bambino era Dio.
Nelle tante rappresentazioni iconografiche antiche della Natività il bambino è sempre rappresentato avvolto in fasce. È evidente il parallelo con la Resurrezione: sono le fasce del mattino di Pasqua, trovate nella tomba vuota.

Il Dio-bambino scandalizza e delude ancora l’uomo di oggi, come quello di ieri: un uomo affannato nella ricerca smodata del potere, dei soldi e del divertimento che vorrebbe plasmarsi un dio a propria immagine e somiglianza, ma così facendo siamo dinanzi alla caricatura e dell’uomo e di Dio.

È proprio la povertà, la miseria, il freddo e il gelo di quel Dio-bambino che chiede la nostra meditazione il giorno di Natale. Lo ricordiamo costantemente in questi giorni ripetendo nel bellissimo canto di Sant’Alfonso Maria de Liguori Tu scendi dalle stelle:”Questa povertà mi innamora”. Innamoriamoci veramente di Dio nel modo in cui si propone, solo allora questo giorno può diventare un giorno di festa.

Buon Natale a chi non si scandalizza di questo Dio! Buon Natale a chi non si appiattisce sui meccanismi perversi della mente umana, ma si lascia sorprendere dal divino! Buon Natale a chi in questi giorni piangerà per i propri peccati e cercherà un prete per confessarsi! Buon Natale a chi si metterà in ginocchio dinanzi al presepe! Buon Natale a chi non canta: “Tu scendi dalle stelle e vieni qui a tremar al freddo al gelo” con la pancia piena! Buon Natale a chi vive situazioni affettive fallimentari, ma sa che si può ricominciare! Buon Natale a chi ha perso un lavoro o sta in cassa integrazione, ma conserva ancora nel cuore la speranza e l’intraprendenza!

Buon Natale a chi queste ore le trascorrerà in ospedale pensando al mondo, ma di lui non si ricorderà nessuno! Buon Natale agli anziani soli e abbandonati, ma con uno spirito più giovane dei giovani! Buon Natale a chi passa il tempo con i bambini ed è convinto che non è tempo perso! Buon Natale a chi si interessa dei fatti, anche quando non sono i suoi! Buon Natale a chi si mette in gioco a partire da Natale!
25/12/2009

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