Il Presepe di Jolanda Spagno
di Enzo Di Gioia
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foto di Lorena Capotorto
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Chiude il 2 febbraio l’evento “ Il sacro incontra l’ arte “ organizzato dall’ Archeoclub di Triggiano e giunto al sesto appuntamento annuale. Un artista contemporaneo, Jolanda Spagno, si è confrontata con la tradizione, interpretando il tema della Natività nei luoghi archeologici dell’ ipogeo sacro medievale della chiesa matrice di S. Maria Veterana. Il grigiore delle ombre e la nerezza della terra addensata tra le pietre millenarie dell’ipogeo, si sono imbiancate di una luce che oscilla tra il mondo della natura e quello spirituale. Su questa componente espressiva, la Spagno ha ideato e concretizzato il suo presepe artistico contemporaneo. Un percorso sulla Natività che inizia da tele grafite in bianco nero, raffiguranti cieli gonfi di nuvole e desertici mondi naturali; l’incontro tra il cielo e la terra. Un punto, suggerito da linee appositamente oblique e convergenti, manifesta la possibilità e il mistero per una figura ( la Madonna), di oltrepassare il mondo terreno, del visibile, penetrando la dimensione divina. Figura fuggevole, posta in un visionario spazio atmosferico, sidereo, alla ricerca di un segno che Le permetta di oltrepassare i confini del visibile per congiungere l’umano con il divino e aspirare alla Salvezza dell’umanità. E’ la vittoria della luce sulle tenebre. Artisticamente è la vittoria del bianco. Il segno della matita, evocato con metodica striatura di affinata grafite, posto sulla tela di cotone bianco, compone iconografie che trafitte dal bianco e da sapienti sgommature, si sdoppiano per rifondersi nella visione ottica, dando luogo a testi grafici che percorrono mondi misteriosi e aprono a sensazioni che accentuano freddi limiti fra naturale e innaturale, generato dall’avanzata del bianco sulla deriva del nero.
L’artista, nel percorso artistico progettuale, utilizza, oltre il raffinato disegno, giochi anamorfici di lenti e prismi ottici. Gli olf. Oggetti di materiale plastico che grazie alla duttilità e trasparenza può incorporare materiali, film, riproduzioni ecc... comportandosi da specchio irradiante e lente rifrangente. E’ il trionfo artistico della luce che, attraverso gli olf in cilindri trasparenti, invade la centralità del presepe. La natività del Cristo, grazie ad un gioco di lenti e di scambi ottici, è vista in forma sdoppiata. La dualità di Cristo: “ Dio che si è fatto uomo”. La ricerca tecnologica della Spagno, attraverso gli effetti ottici, media la percezione, e rende anamorfiche le raffigurazioni racchiuse nei cilindri e nella fluidità delle lenti. Le visioni cromatiche e formali, irradiate da soffi di luce, risultano così, artisticamente, compiute sollecitazioni meditative.
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23/01/2009 |
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