Sanità : DIAGNOSI ALZHEIMER
da La Gazzetta del Mezzogiorno
Alzheimer, a Bari nasce centro gratuito Seimila i malati in città

di VALENTINO SGARAMELLA

La chiamano «epidemia silente» ma tutti lo conoscono come morbo di Alzheimer. Insorge in modo subdolo, i primi segni sono impercettibili ma dopo un po’ di tempo l’evoluzione del male è devastante. La corteccia cerebrale nell’a re a frontale del cervello subisce fenomeni degenerativi e il paziente perde le capacità cognitive e mnemoniche. Soprattutto, perde se stesso e non riconosce più i parenti più stretti. Superata questa fase, il malato di Alzheimer si trasforma in una persona quasi assente, priva di consapevolezza e bisognosa di assistenza di ogni genere, con costi sociali ed economici elevatissimi. A Bari nasce la prima esperienza di una casa di cura per questi pazienti.

L’inaugurazione ieri mattina, in cui è intervenuto come testimonial il regista ed attore Sergio Rubini. Un intero stabile è stato adattato a centro di accoglienza in via papa Benedetto XIII. I volontari dell’associazione malati di Alzheimer lo gestiscono, insieme ai parenti dei pazienti, in maniera del tutto gratuita. Non previsto il pagamento di una retta, si versano solo 25 euro all’anno come iscrizione all’associazione. Per il resto, ci si affida al buon cuore dei cittadini e delle istituzioni.

Al momento, una quarantina di pazienti sono in contatto con il centro. Solo a Bari, sono 6mila i malati di Alzheimer. «Al mattino, attività riabilitativa. Tre volte a settimana seguiamo pazienti con i primi segni della malattia», dice Catia Pinto, vice-presidente della struttura guidata da Pietro Schino. Ci sono incontri con esperti, neurologo, terapista, geriatra del territorio. Nicola Antonio Colabufo è il neurologo ricercatore che opera nei laboratori di Scienza del farmaco di «Bio for drug» del dipartimento di Farmacia diretto dal prof. Roberto Perrone. Causa del male è l’accumulo eccessivo nel sangue di rame in forma ionica. Il metallo all’interno del fegato in condizioni normali è utilizzato per coniugarsi a proteine. Quando queste si alterano nella composizione il rame si accumula libero nel circolo sanguigno, causando danni irreversibili alla corteccia cerebrale. Lo scienziato ha preparato un kit che consente la misurazione delle quantità di rame in circolo per prevenire e rallentare il più possibile l’avanzata della malattia.

«Con gli ospedali Gemelli e Fatebenefratelli a Roma, abbiamo depositato un brevetto presso il ministero della salute – dice il professore - tutti i test diagnostici italiani passano attraverso i laboratori della città di Bari». Rossana Gismondi figlia di Mario Gismondi, direttore del Corriere dello sport scomparso dopo una lunga battaglia contro il male: «Quando papà si ammalò non sapevo da dove cominciare né a chi rivolgermi, ho messo al servizio di questa iniziativa la mia professionalità. Collaborerò con il centro di ascolto, la prima frontiera per una famiglia».

17/12/2013

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